Il Santuario richiede organi di governo che assicurino la presenza di officianti, la regolarità di
	celebrazioni e l´amministrazione di lasciti, donazioni ed elemosine. Tale compito venne inizialmente
	affidato alla compagnia laicale del SS. Sacramento, ma presto sorsero difficoltà di gestione e
	conflitti di competenze tra il parroco e la Comunità. Si cercò di superarli 
l´affidando
	l´amministrazione ad un organo in cui fossero rappresentati i due poteri, coadiuvati da cittadini
	volonterosi e probi. Si istituì perciò nel 1725 una “congregazione” di sette membri: il parroco
	e i due sindaci come membri di diritto pro tempore, e quattro “ragionieri”, con il compito di
	nominare cappellani, tesorieri ed altri incaricati di specifici compiti. Ai cappellani, uno o due a
	seconda dei periodi, poteva essere richiesto di prendere abitazione presso i locali del Santuario.
	Era anche presente un “eremita”, con il compito di fungere da uomo di servizio, sacrista,
	campanaro. Tale “congregazione” ha anticipato nella composizione e nelle funzioni i compiti
	
dell´attuale Consiglio per gli Affari Economici.
	
	
	L´alternarsi dei cappellani e 
l´improponibilità di
	una loro presenza stabile indusse la Comunità e 
l´Amministrazione del Santuario a chiedere
	
l´insediamento dei P.P. Cappuccini, e per loro si costruì il convento annesso al Santuario. Il 20
	giugno 1835 si tenne un banchetto di accoglienza: i Sommarivesi che vi parteciparono portarono
	stoviglie, posate, bottiglie, bicchieri e recipienti che vennero lasciati ai Cappuccini per dotare la
	loro cucina ed il refettorio delle necessarie suppellettili. Essi officiarono il Santuario per un
	secolo, fino al 1934.
	Dal 1935 al 1939 rimediò 
all´assenza di reggitori stabili il 
Can. Prof.
	Filippo Alasia, ben noto ai Sommarivesi non più giovani come 
erudito insegnante e autore dell´inno
	alla Madonna che viene tuttora cantato dai Sommarivesi.
	
	
	Dal 1939 il Santuario è officiato dai PP
	Giuseppini del Murialdo, cui i Sommarivesi sono legati da perdurante affetto, avendo anche fornito
	alla congregazione numerose vocazioni sacerdotali. A pegno e conferma di questa reciproca affezione
	occorre ricordare che negli anni della seconda guerra mondiale le spoglie del loro fondatore, San
	Leonardo Murialdo, per essere risparmiate dai rischi dei bombardamenti di Torino, trovarono rifugio
	nel Santuario presso 
l´altare laterale di San Michele.